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Presentazione dell’I.C. Parma Centro

Le scuole

L’Istituto Comprensivo Parma Centro nasce nel settembre 2019 dall’accorpamento della scuola Primaria Adorni e della scuola dell’Infanzia San Paolo all’Istituto Jacopo Sanvitale – Fra Salimbene, formato nel settembre del 2000. L’Istituto è membro della rete delle scuole changemaker di Ashoka.

La scuola primaria conta 31 classi a tempo normale e a tempo pieno, divise in 6 o 7 sezioni, con una media di circa 24 alunni per classe nel plesso Sanvitale e  di circa 20 nel plesso Adorni. La scuola dell’infanzia San Paolo ha due sezioni eterogenee formate da circa 22 bambini per ciascuna classe. La scuola secondaria Fra Salimbene ha 21 classi divise in 7 sezioni, con una media di circa 25 alunni per classe. Gli alunni totali sono circa 1250. 

All’Istituto lavorano ogni giorno circa 160 persone tra docenti di scuola infanzia, primaria e secondaria, impiegati negli uffici e collaboratori scolastici, esperti, educatori, personale della mensa, volontari.


Scelte strategiche

La scuola degli alunni responsabili 

Crediamo che gli alunni siano i protagonisti e i primi responsabili della loro formazione. Essi crescono attraversando le difficoltà e imparando ad affrontarle, non evitandole, grazie al supporto congiunto della scuola e della famiglia. Per questo li educhiamo all’autonomia e alla responsabilità fin dai primi anni, sostenendoli e rispettando i tempi e le modalità di apprendimento di ognuno di loro. Per questo chiediamo alle famiglie di non sostituirsi ai figli (facendo i compiti al posto loro, preparando loro la cartella, portando il materiale dimenticato) e di non rimuovere gli ostacoli che si presentano (evitando loro un voto negativo, un richiamo o difendendoli sempre e comunque). 

Apprendere significa cambiare modo di pensare, di agire, di essere. Il vero apprendimento è quello che coinvolge, che rende partecipi, che spinge a prendere posizione e a costruire un proprio punto di vista. Vogliamo essere un luogo di consapevolezza in cui ciascuno sia stimolato e sostenuto nella ricerca di significato del proprio essere nel mondo. Abbiamo perciò creato un curricolo di competenze sociali e civiche per educare i nostri alunni ad avere cura e rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, a rispettare le regole condivise e collaborare con gli altri, ad impegnarsi per portare a compimento il lavoro iniziato, da soli o insieme con i compagni, per poter partecipare un giorno in modo costruttivo, attivo e democratico alla vita sociale e lavorativa. Proponiamo a questo fine attività didattiche ed educative, individuali e soprattutto di classe, quali colloqui personali insegnanti-alunni, analisi e destrutturazione delle regole della scuola, verifica della vita di classe tramite circle time. Prestiamo molta attenzione al benessere emotivo-relazionale  degli alunni, anche attraverso progetti e laboratori che aiutano i ragazzi a migliorare la capacità di gestire le proprie emozioni e a costruire relazioni positive all’interno del gruppo classe (ACL).

Attribuiamo all’interno di ogni classe ruoli e compiti agli alunni, per rendere ognuno partecipe e responsabile della vita della scuola. Consegniamo agli alunni la scheda di valutazione quadrimestrale, per educarli all’autovalutazione e per fare con loro una verifica costruttiva del percorso di apprendimento. 
Nelle classi terze della secondaria gli alunni eleggono i loro rappresentanti, con il compito di farsi “ponte” tra insegnanti e compagni e portare la voce della classe negli incontri col dirigente e nei consigli di classe. Formiamo inoltre “Digital heroes”, veri e propri animatori digitali della classe, che a loro volta, diventano formatori per i compagni. Proponiamo infine la partecipazione ad iniziative sportive, di solidarietà e rilevanza civica e a esperienze di impegno sociale, come la marcia della Pace e il volontariato in cooperative e associazioni.

La scuola delle competenze

Promuoviamo il progressivo abbandono del modello unico trasmissivo, tipico della scuola passiva del ripetere, e l’utilizzo di metodi attivi, volti al saper fare, alla laboratorialità, alla cooperazione e condivisione degli apprendimenti. 

Metodologie attive, cooperative e democratiche che passano anche attraverso la diversificazione degli ambienti di apprendimento. Modifichiamo le aule negli arredi e nella disposizione: banchi a isole, centralità dei banchi (luogo del lavoro e del confronto) a scapito della cattedra, spostamento di armadi all’esterno delle aule per favorire gli spostamenti interni e progressiva diffusione di arredi che favoriscano la spontaneità degli alunni durante le attività didattiche. Abbiamo cominciato a trasformare gli spazi antistanti alle aule, ora non solo più luogo del gioco ma anche del lavoro: corridoi e atri si sono popolati di sedie, tavoli e angoli adatti a diverse attività. Altri spazi sono diventati laboratori: per fare arte, musica, inglese, scienze, informatica. Alla scuola secondaria abbiamo creato aule speciali mono o polivalenti per fare lezione in modo cooperativo e con l’ausilio della tecnologia (tablet e notebook), ma anche tessitura, falegnameria, panificazione, stampa 3D.  

Questo approccio implica anche un progressivo cambiamento dei contenuti e delle modalità di valutazione, il cui scopo principale è quello di aumentare interesse, impegno, benessere psichico, accettazione dell’errore e volontà di migliorare. Per sostenere l’autostima, la motivazione intrinseca, la serenità verso la scuola e l’impegno personale e favorire la crescita degli alunni, in particolare nella fascia della scuola primaria, abbiamo abbiamo sostituito i voti numerici con la valutazione delle competenze, sia nell’esercizio della quotidiana attività didattica che nei momenti valutativi finali (il voto numerico viene introdotto gradualmente solo al quinto anno). Al posto di questo abbiamo introdotto le schede di valutazione delle competenze di primo e secondo quadrimestre, dalla classe prima alla classe quarta, che permettono uno sguardo più completo, sapiente e globale dell’alunno e del suo percorso formativo-scolastico.

La scuola digitale

Le competenze digitali sono ritenute competenze chiave per la loro importanza e pervasività nel mondo d’oggi e per questo sosteniamo il loro sviluppo in tutte le discipline attraverso un curricolo digitale verticale. Fin dalla  scuola dell’infanzia, pur ritenendo le esperienze pratiche e di manipolazione fondamentali, iniziamo semplici attività di coding unplugged – cioè senza utilizzo di tecnologia – che vengono poi gradualmente sviluppate, parallelamente ad altre attività specifiche, alla scuola primaria e alla scuola secondaria. 

Proponiamo il digitale come linguaggio trasversale, anche per accrescere la motivazione e l’interesse dei nostri alunni e per coinvolgerli attivamente nella condivisione degli apprendimenti. Utilizziamo in particolare GSuite for Education, un insieme di servizi molto utili che permettono agli alunni di lavorare in una classe virtuale dove possono collaborare tra di loro e con i professori. 

Competenza digitale significa però anche capacità di utilizzare le nuove tecnologie con autonomia e responsabilità, nel rispetto degli altri e sapendone prevenire ed evitare i pericoli. Si utilizza infatti sempre più spesso internet come mezzo per comunicare e per instaurare nuove relazioni (virtuali e non) senza essere preparati all’uso corretto della rete e rischiando in questo modo di essere vittime/attori di cyberbullismo. Abbiamo perciò creato un curricolo di “cittadinanza digitale” che coinvolge tutte le discipline, con attività che mirano ad educare alla comunicazione in ambienti digitali, al fine di imparare ad interagire e a collaborare con gli altri in modo sicuro in rete. Diamo molta importanza ai progetti di prevenzione dell’uso scorretto e dell’abuso delle tecnologie.

La scuola di tutti e di ciascuno

La scuola non è solo il luogo in cui si costruiscono e si consolidano gli apprendimenti disciplinari, ma è il primo ambiente sociale in cui si impara a vivere, costruendo la propria identità e imparando a conoscere e a rispettare se stessi e gli altri con le loro differenze, le loro specificità e i loro bisogni. 

Lavoriamo con i nostri alunni sulla costruzione consapevole dell’identità personale, sociale, culturale e di genere, nel rispetto delle differenze di ognuno. Combattiamo tutti gli stereotipi, convinti che la realizzazione delle pari opportunità sia un processo e una sensibilità sociale a cui la scuola deve contribuire. 

Favoriamo il confronto con una pluralità di lingue e culture, grazie alla presenza degli alunni stranieri. Per questi alunni, nati qui o passati da altri Paesi, costruiamo perimetri protetti in cui riorganizzare lingua, comunicazione, abitudini e visioni del mondo. Per favorire una buona riuscita delle attività di Lingua 2, facciamo spazio alla condivisione e al confronto tra docenti, insegnante facilitatore e mediatori culturali; organizziamo laboratori, creando nuovi spazi ed introducendo nuove abitudini.

Promuoviamo la crescita complessiva di ciascun alunno, rispettandone le capacità e le possibilità. Favoriamo e sviluppiamo ciò che è in grado di fare senza porre traguardi e tempi rigidi, avendo sempre cura dell’autostima e del benessere dell’alunno e della sua famiglia. Quando emergono difficoltà di comportamento, di apprendimento e relazionali, cerchiamo di offrire risposte personalizzate agli alunni e alle famiglie per sostenere i processi di apprendimento, anche attraverso l’attivazione di laboratori di recupero e potenziamento. Solo lavorando su più ambiti  – e condividendo l’idea di accogliere ciascuno nella sua unicità – aiutiamo gli alunni a prendere coscienza dei propri bisogni e di quelli altrui.

La scuola con le famiglie

La scuola ha bisogno della partecipazione delle famiglie. Italiane, straniere, miste, monoparentali, ricomposte, allargate. Partecipazione sana, critica, costruttiva, impegnata, volta al miglioramento del sistema e al successo formativo degli alunni. Vogliamo superare la logica delle riserve dove ognuno si lamenta dell’azione dell’altro, per costruire strumenti di collaborazione e regole comuni, nel rispetto dei reciproci ruoli. 

Per questo teniamo in modo particolare ai rappresentanti dei genitori, come singoli, in gruppo (almeno tre riunioni annuali) e nella loro partecipazioni agli organi collegiali: valorizziamo ruolo di ponte tra scuola e famiglia anche attraverso appositi incontri e momenti formativi. 

Poniamo particolare attenzione sia al momento del primo ingresso delle famiglie nella scuola, dedicando tempo ai colloqui in fase d’iscrizione, sia durante il percorso scolastico: facciamo quattro colloqui bimestrali, di cui il secondo  e il quarto finalizzati alla discussione della scheda di valutazione (scuola primaria); due ricevimenti generali più un incontro di fine anno di valutazione del percorso alla scuola secondaria; assemblee di classe con genitori; consigli di classe e di interclasse; colloqui individuali settimanali su richiesta. Tutto ciò mira a stabilire una relazione positiva, una migliore conoscenza, ad avere uno sguardo più completo sugli allievi, a fornire ai genitori una informazione più puntuale sul percorso dei loro figli, anche per intervenire tempestivamente in caso di difficoltà.

Sosteniamo la partecipazione delle famiglie immigrate, favorendo il mutuo aiuto e valorizzando le famiglie straniere da più tempo sul nostro territorio, con figli nati e cresciuti qui, che possono fornire una prima rete di supporto ai nuovi arrivati, aiutandoli nella fase di orientamento alla nuova cultura e al nuovo stile di vita e favorendo così la relazione fra scuola e famiglia.

I principi che ispirano la nostra azione sono dettagliati nel documento “Scuola e famiglia: facciamo squadra”

La scuola del territorio

La nostra scuola vuole promuovere un’idea di luogo civico che si pone come spazio di incontro tra saperi diversi; propone modalità innovative di integrazione con il territorio, gli enti locali, le associazioni, con volontari e parrocchie nella convinzione che, oggi più che mai, sia necessario offrire l’opportunità di sviluppare valori umani quali la solidarietà, la comprensione degli altri e la compassione. Questa idea si concretizza attraverso pratiche autentiche che sviluppano processi di apprendimento significativo e promuovono la partecipazione attiva degli studenti. Il Service Learning, per esempio, sollecita l’incontro dello studente con la comunità e si dimostra come lo spazio più adatto ad apprendere come migliorare la propria qualità di vita, anche se si confronta con disagi e criticità, che possono addirittura implementare le potenzialità d’apprendimento, perché richiedono capacità di collaborazione, scambio, visione e dialogo.

Altre esperienze favoriscono il protagonismo degli studenti come il progetto Parma 2020: gli alunni, in un’ottica di apprendimento attivo, sono stimolati alla produzione di manufatti artistici, musicali, letterari, performativi in un continuo dialogo con il territorio, tra istituzioni scolastiche diverse, insegnanti, ricercatori e studiosi.
Si intende dunque lavorare sull’idea di una comunità cooperante per dare ai bambini e ai ragazzi occasioni e strumenti per crescere uguali per tutti, abituarli all’impegno, alla gentilezza reciproca, alla cooperazione; per questo coinvolgiamo volontari che sono anch’essi protagonisti della nostra proposta educativa con il massimo spirito di fattività, dall’insegnamento della L2 al recupero ai compiti alla falegnameria. Tra questi spiccano in particolare i giovani volontari del Servizio civile universale che lavorano ogni anno nella nostra scuola grazie alla collaborazione con il Coordinamento Provinciale Enti Servizio Civile di Parma.

La scuola efficace e sostenibile

La scuola è un’organizzazione complessa formata da professionisti con legami gerarchici deboli, strutturalmente priva di organi intermedi. Per contrastare gli effetti negativi di questa struttura, lavoriamo nella direzione di una sempre maggiore efficacia organizzativa basata su tre principi: 1. costruzione e valorizzazione di funzioni intermedie, basate autonomia e responsabilità; 2. unitarietà delle strategie educative e delle pratiche didattiche, attraverso la valorizzazione del ruolo dei coordinatori di dipartimento disciplinare, dei coordinatori di classe, di area (disabilità, DSA, BES, stranieri) e dei progetti trasversali (valutazione, cambiamento del curricolo, laboratori); 3. leadership diffusa attraverso una condivisione delle maggiori scelte strategiche all’interno del Gruppo di direzione, che riunisce il dirigente, la DSGA e i referenti di area. In particolare, vista la centralità del curricolo, lavoriamo sulla centralità dei dipartimenti disciplinari come luogo privilegiato di scambio, confronto e progettazione tra docenti che insegnano la stessa materia: i loro responsabili  presidiano gli aspetti contenutistici, metodologici e di valutazione, coordinano le iniziative che riguardano la disciplina e sono un punto di riferimento per i colleghi. Si coordinano tra di loro per scuola e in verticale, condividendo le scelte strategiche da sviluppare poi nei singoli dipartimenti.  

La crescente complessità organizzativa e le richieste sempre più impegnative delle classi e delle famiglie rischiano tuttavia di mettere a dura prova il sistema e i singoli operatori della scuola. E’ evidente che senza benessere dei docenti non si può dare benessere e apprendimento degli alunni. Stare bene nel lavoro a scuola significa essere capaci di creare ambienti di apprendimento sereni ed efficaci. Abbiamo perciò deciso di lavorare sul tema dello stress lavoro-correlato, sulla sua riduzione e sul rafforzamento del ruolo e del benessere dei docenti, attraverso l’ascolto e  l’analisi del disagio, e la ricerca di soluzioni condivise. In questo quadro si inseriscono le figure che svolgono un’azione di counseling nella scuola a livello di classe (osservazione delle prime o di contesti problematici), di singoli alunni (ascolto e consulenza), di docenti (sostegno e supervisione, mediazione di conflitti), di genitori e dei loro rappresentanti.